lunedì 29 marzo 2010

Cibi incomparabili

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Da brava donna non molto incline al fare, mi reco spesso al supermercato per procacciare cibi senonprontiquasi. E’ quindi grazie a questa mia simpatica attitudine che ho avuto la possibilità di scoprire delle bontà realmente insuperabili. La prima bontà che mi preme segnalare è la zuppa pronta “ Dimmidisì ” alle carote e uranio impoverito.
Trattasi della prima zuppa al mondo con timer incorporato. Una vera innovazione scientifica. Trascorrono infatti esattamente sedici minuti fra la prima cucchiaiata e l’attacco di colite soffiospastica che vi farà benedire la solitudine o, in alternativa, maledire la compagnia. La zuppa “ Dimmidisì” è veramente una delizia ma, se avete il colon leggermente irritato, vi colpirà anche solo se guardate la confezione. Alla Sma dietro casa, ho visto gente scappare a gambe levate dal banco frigo gridando “ c’è lei!”. L’ultima volta che ho accettato di assaggiarla a casa di amici, ho trascorso la serata sul terrazzino a spostare il dondolo per coprire il mio smisurato dissenso. Un altro fantastico prodotto, quasi da collezione, è il frullato di frutta in bottiglietta. Fateci caso, sul retro dell’etichetta troverete la scritta “ Questo frullato è fatto con due banane, sedici fragole, undici chicci d’uva, un’unghia di kiwi e una sgommata di limone”. Mi prendete per il culo? Mi volete dire che contate I chicchi d’uva?! Un frullato da 20 cl costa tre euro e cinquanta.
Se dai un frullato da 20 cl a Barbie indossatrice, ti sputa perchè ha sete. Per una persona cosiddetta normale ne servirebbero 60 ml.
L’equivalente di 10,50 eurini. Venti sacchi del vecchio, amatissimo conio.
Io con 10,50 frullo per tutta la mensa della Caritas.
Comunque, se siete ricchi e non possedete un frullatore, vale la pena provare questo affascinante concentrato di natura violata.
Siete amanti del sushi? Al supermercato c’è il sushi fresco. L’avete mai assaggiato? Io si. Perché da lontano il sushi è tutto uguale. Poi questi geni che hanno fatto? Hanno creato le giappoconfezioni “ mejokenonvedi ”, involucri leggermente sabbiati e appannati che in qualche modo celano il loro contenuto. A parte che i rolls si muovono, ma quello magari è perché sono freschi, ma una volta estratti dalla loro sede sprigionano un tanfodore che è un mix fra la delicatezza di un tubo di scappamento e la soavità di una mutanda sgommata. Il sapore poi è lo stesso di quando mangi una fetta di salmone attraverso la plastica, però peggio. Non c’è limite alle fantasticherie da supermercato. Vi siete mai chiesti chi si compra le piadine pronte al prosciutto di sedia e formaggioltraggio? E le lasagne morte in monodose?
E le crespelle “ mettinforno” alla ricottina di obitorio e spinaci non consenzienti? E la geniale “ Pizzasofficino”? Ora, provate a leggere la confezione della " Pizzasofficino", noterete che una sola porzione contiene così tante calorie che, se ci volete rientrare, la dovete condividere in una riunione di condominio o, in alternativa, iscrivervi alla Parigi-Dakar.
Io con questi prodottini mi ci sono già compromessa il metabolismo parecchie volte.
Oggi, fiera, dico basta. Ma come può uno scoglio arginare il mare?

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